Il concetto di illuminazione pubblica è abbastanza recente, anche se per quanto riguarda certe parti di edifici importanti come conventi e castelli, hanno sempre avuto un’ illuminazione notturna costante assicurata da torce o bracieri. L’illuminazione pubblica coincide all’inizio, e anche oggi in gran parte, con l’illuminazione stradale, e nasce con l’ingrandirsi delle città e il diffondersi della criminalità, che ovviamente era grandemente favorita dalle tenebre.
GLI ALBORI DELL’ILLUMINAZIONE PUBBLICA A GAS
Inizialmente limitata a lanterne da appendersi sotto i balconi delle case, l’illuminazione pubblica vivrà una grandissima svolta con l’arrivo del gas illuminante; in Italia i primi esperimenti furono compiuti nel 1818 da Giovanni Aldini, fisico italiano che incentrò i suoi studi sulle applicazioni dell’elettricità in campo medico e sull’ illuminazione, sviluppando la costruzione di fari e dispositivi antincendio.
Nel 1832, 14 anni più tardi, venne inaugurata l‘illuminazione a gas della galleria De Cristoforis a Milano, alla quale seguì quella pubblica nel 1845.
A pochi anni di distanza, nel 1840 si attiva la prima illuminazione pubblica di Napoli e nell’ottobre dell’anno seguente, a Torino, l’illuminazione pubblica prese piede nelle contrade Doragrossa e Nuova e, poco dopo, anche le vie Po e Santa Teresa, piazza Castello, piazza San Carlo e piazza Vittorio.
Solo nel 1847 il governo pontificio autorizzò l’installazione dell’illuminazione a gas a Roma. Negli anni successivi, il gas giunse ad illuminare anche le pubbliche vie di città meno grandi: nel 1864, l’illuminazione raggiunse Forlì, e nel 1869, Prato.
VERSO L’ILLUMINAZIONE ELETTRICA IN ITALIA
Nel 1878 Thomas Edison ideò la prima lampadina a incandescenza. L’affermazione di questo sistema di illuminazione è dovuta sia alla facilità di impiego, alla tonalità e alla costanza della luce, sia al rapido progredire dell’industria elettrica che ha consentito di portare ovunque l’energia elettrica. Il primo impianto di illuminazione pubblica a incandescenza in Europa, fu montato a Torino e a Milano nel 1884.
A Torino fu inaugurato nel maggio 1884 il primo impianto di illuminazione elettrica in piazza Carlo Felice con 12 lampade ad arco Siemens da 800 candele; nello stesso anno le Ferrovie illuminarono elettricamente la stazione di Porta Nuova e l’ingegnere torinese Enrico progettò l’illuminazione del Teatro Regio.
Dopo una cinquantina d’anni, comincerà a diffondersi l’illuminazione elettrica, oggigiorno praticamente la sola utilizzata.
La disponibilità, a partire dall’ultimo ventennio del secolo scorso, di lampade più efficienti rispetto alla classica lampadina a incandescenza, ha permesso di aumentare e migliorare l’illuminazione pubblica, che si è estesa anche a scopi meno strettamente utilitaristici come l’illuminazione di monumenti, generando però contemporaneamente problemi di inquinamento luminoso.
L’illuminazione pubblica è stata gradualmente estesa anche ad ambiti extraurbani relativi ai trasporti, quali incroci stradali e aeroporti, mentre l’illuminazione di altre grandi superfici, come carceri e aree industriali, anche se molto simile come tecniche e motivazioni non si può a stretto rigore definire illuminazione pubblica.